Un “buon” traduttore professionista

Solitamente si dice che tradurre è tradire e qualsiasi traduttore che abbia un po’ di esperienza ha sperimentato questa verità. Questo perché ogni lingua è in sé un mondo ricchissimo di sfumature, di eccezioni e di specificità, ardue da trasmettere in un’altra lingua anche questa piena a sua volta di sfumature e particolarità.

Per questo le virtù principali di un traduttore, devono essere la pazienza e l’umiltà le quali sono fondamentali nell’approccio alla traduzione, dato che in questo mondo non si può pretendere di arrivare a un risultato matematico, o ad una soluzione unica, la traduzione è una disciplina fatta di punti di vista per quanto riguarda le scelte.

Lavorare dietro le quinte

Il traduttore è una figura che lavora dietro le quinte, che ha una grande responsabilità: cercare di tradire il meno possibile. Ma dato che già in partenza sa che la sua “causa è persa”, e cioè che non potrà far a meno di “ri-creare la scrittura”, cosa porta allora ad un individuo a intraprendere le vie impervie della traduzione?

L’unica risposta plausibile, che può adattarsi un po’ ad ogni traduttore professionista, è l’attitudine, l’inclinazione o in poche parole, la passione. La certezza di ciò e nient’altro.

Il traduttore si rivela una sorta di artista. È come un artista che passa le sue giornate creando la sua arte e perfezionandola. Non si lamenta dicendo quante ore ha passato a tradurre “l’espressione x che nella sua lingua non ha corrispondenza”, è come un artista che non dice quanto tempo ha impiegato a trovare il colore adatto. Semplicemente lo fa perché è nella sua essenza, perché è il suo compito.

Il traduttore è un’artista

L’essenziale è ricordare al mondo che non basta sapere due lingue per fare il traduttore, è una follia pensare questo. Avere delle tempere e dei pennelli in casa non fanno di un amente della pittura un pittore. Proprio per questo, non ci si deve mettere davanti a un testo senza avere le capacità, la conoscenza e la preparazione per affrontarlo come si deve. Bisogna dirlo una volta tanto e bisogna ricordarlo: il traduttore è un artista. È un collaboratore dietro le quinte e del suo operato non deve rimanere nessuna traccia d’intervento, in modo da far sembrare che l’autore di partenza, abbia scritto direttamente nella lingua d’arrivo in cui il testo è stato tradotto. Il lavoro del traduttore deve essere un lavoro visibile ma in realtà invisibile.

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Alessandra Baccarini

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